Risonanza multiparametrica della prostata
CHE COS’È?
La Risonanza Magnetica Multiparametrica della postata rappresenta la metodica diagnostica per immagini più affidabile tra quelle disponibili per la diagnosi del cancro alla prostata, con elevato valore predittivo negativo (oltre il 94%). L’ esame non invasivo che consiste in una risonanza magnetica che associa differenti tecniche di studio: lo studio morfologico, per la valutazione dell’anatomia della ghiandola e della lesione; lo studio di spettroscopia a idrogeno, per la valutazione metabolica della ghiandola e della lesione; lo studio di diffusione, per la valutazione del grado di proliferazione e del danno cellulare della lesione; lo studio di perfusione, acquisito durante somministrazione endovenosa del mdc paramagnetico per la valutazione della vascolarizzazione della lesione. Data la complessità dell’esame occorrono apparecchiature e software di ultima generazione. Nello specifico esiste un sistema standardizzato per l’esecuzione e refertazione dell’esame, il cosiddetto PI-RADS (Prostate Imaging Reporting and Data System). Il PI-DARS assegna un punteggio da 1 a 5 per indicare la maggiore o minore probabilità che la lesione individuata in fase di esame costituisca una neoplasia prostatica aggressiva.
A COSA SERVE
Viene utilizzata a supporto dell’indicazione ed esecuzione della biopsia prostatica per renderla da random a mirata
COME SI EFFETTUA?
L’indagine RM non è dolorosa né fastidiosa. Il paziente viene sdraiato su un lettino e, in relazione al tipo di organo da studiare, vengono posizionate all’esterno del corpo le cosiddette “bobine” (fasce, casco, piastre, ecc.) sagomate in modo da adattarsi alla regione anatomica da studiare. Le bobine non provocano dolore o fastidio, poiché vengono appoggiate all’esterno del corpo, ad eccezione delle bobine endorettali. Durante l’esame sono udibili dei rumori ritmici di intensità variabile provocati dal normale funzionamento dell’apparecchio. Per la risonanza multiparametrica alla prostata è necessaria la somministrazione di un mezzo di contrasto paramagnetico per via endovenosa.
COSA PUO’ SUCCEDERE? EVENTUALI COMPLICANZE
Raramente possono insorgere disturbi lievi come calore, prurito, affanno, palpitazioni o sensazione di malessere. La sensazione di forte claustrofobia che prima era associata a questo esame ormai è rara perché tutte le moderne apparecchiature (anche quelle cosiddette chiuse) presentano comunque due aperture, dalla parte dei piedi e dalla parte della testa.
PREPARAZIONE NECESSARIA – RACCOMANDAZIONI
Oggetti metallici, ferromagnetici o di supporto magnetico (telefoni cellulari, monete, orologi, chiavi, orecchini, spille, gioielli, fermagli per capelli, tessere magnetiche, carte di credito, etc) devono essere rimossi prima dell’esame. Vanno rimossi anche: protesi dentarie, corone temporanee mobili e apparecchi per l’udito, lenti a contatto o occhiali, cinta erniaria. Non possono sottoporsi all’esame persone a cui sono stati applicati apparecchi metallici interni, come pace-maker, protesi metalliche e clips vascolari non specificatamente dichiarati compatibili con RM. Ormai da diversi anni tuttavia la maggior parte dei metalli utilizzati per uso medico è compatibile con la risonanza magnetica, è necessario pertanto, prima di eseguire l’esame, mostrare al tecnico sanitario di radiologia TSRM e/o al medico la certificazione del dispositivo metallico impiantato. Nel caso in cui il paziente abbia dei tatuaggi occorre comunicarlo al personale TSRM. Si raccomanda di evitare di truccare il viso e di utilizzare la lacca per capelli poiché possono creare artefatti che riducono la qualità delle immagini. Durante tutto l’esame è necessario mantenere il massimo grado di immobilità, respirando regolarmente. Non è necessario interrompere eventuali terapie farmacologiche in corso (ad es. per l’ipertensione o il diabete). Qualora sia necessario l’utilizzo del mezzo di contrasto bisogna attenersi alle procedure indicate in fase di prenotazione.
SI PUÒ CAMBIARE LA DECISIONE RIGUARDO ALL’EFFETTUAZIONE DELL’ESAME?Il
Paziente non è assolutamente obbligata/o a effettuare l’esame; alternativamente il medico utilizzerà altre procedure che sono attualmente disponibili per l’effettuazione delle quali verrà comunque richiesto il suo consenso.
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